martedì 1 novembre 2011

Finalmente PD!


(di Luca Burgazzi)

La convention Big Bang organizzata da Matteo Renzi, ed il suo staff, ha chiuso un periodo intenso di riflessione politica all'interno del Partito Democratico. Si è iniziato infatti con l'incontro dell'Aquila passando poi per Bologna con Pippo Civati e Debora Serracchiani, e si è chiuso a Firenze con l'evento alla stazione Leopolda.
Molti sono stati contributi che tutte e tre le convention hanno portato non solo al Pd, ma a tutto il Paese; e di questo non possiamo che essere fieri!
In un periodo dove l'approfondimento politico e culturale viene visto come qualcosa di ostile, rispetto alla decisione e alla “concretezza del fare”, il portare ancora una volta alla luce (anche mediatica) i temi veri di questo nostro Paese non può che far bene al nostro dibattito pubblico.
Sbaglia, a mio avviso, chiunque cerchi di sminuire questi eventi relegandoli, ancora ad una volta, a prove di nuove leadership all'interno del Pd e del centrosinistra in generale.
Ascoltando infatti i vari interventi conclusivi si può trovare un filo rosso comune: è finito il tempo dei salvatori della Patria.
L'Italia non può più permettersi di aspettare un nuovo leader carismatico capace di risolvere i problemi.

Questo credo che sia il primo elemento che noi, come Pd, dobbiamo riportare con forza in ogni nostro dibattito: per salvare il Paese occorre uscire dalla logica del leader per arrivare alla logica delle idee. Ad onor del vero è da molto che tentiamo di far passare questo messaggio all'interno del Paese ed in primis all'interno del nostro elettorato.

Un secondo punto che mi sembra molto comune a questi tre eventi è la volontà di riabilitare la politica come qualcosa di bello e sano. Troppe infatti sono le cannonate mediatiche che la politica ha ricevuto in questi ultimi anni. Certo non possiamo certo dire che tutto va bene, ma non possiamo relegare la politica solamente a qualcosa di sporco.
Anche alla luce della mia esperienza personale dico con forza che fare politica è bello! E non perchè si è alla ricerca di qualche privilegio o cospicua indennità, ma parlare e proporre soluzioni per il proprio Paese, per la propria comunità e quartiere è qualcosa di bello nel senso più “puro” della parola.
Fare politica non significa rubare ne percepire uno stipendio per far niente, al contrario significa mettere a disposizione della propria parte politica di riferimento e successivamente per tutta quanta la comunità idee, forze, energie. Scusate se è poco! Ci saranno poi mille errori e purtroppo a volte irregolarità, ma il giudizio sulla politica e sulle persone impegnate in essa non può fermarsi a questo.

Infine un terzo punto di legame tra queste esperienze è la profonda consapevolezza che il soggetto promotore di un vero cambiamento per l'Italia non può che essere il Partito Democratico.
Lavorare per il Pd significa automaticamente lavorare per il Paese: è questo il messaggio fondamentale che corre dall'Aquila, Bologna e Firenze.
Purtroppo quasi tutta la stampa ha male interpretato queste iniziative, abbiamo visto articoli che inneggiano alla divisione del Pd cercando di mettere tutti contro tutti. Non credo niente a tutto ciò, chi costantemente continua a presentarci in eterna lotta fratricida ha altre mire rispetto ad una corretta informazione.
La discussione interna è l'unica arma che Pd ha nei confronti del partito azienda o dello slogan populistico che ormai quasi tutte le forze comprese anche quelle che dovrebbero essere nostri alleati ormai adottano pur di essere sempre pronti nell'intervista del telegiornale della sera. Forse ai giornalisti non piacerà questo modo di far politica perchè non porta al titolo d'effetto o al articolo scandalistico, ma il Pd ha scelto di lavorare così,pur facendo molti errori, non lo nego, ma nessuno è infallibile.
Si possono fare tutte le ironie di questo mondo, ma evitiamo di scadere nelle iperbole o in scenari di fantapolitica che non appartengono al Pd. Noi non siamo le 16 correnti del Corriere della Sera, ne un gruppo radical chic privo di proposte. Chi lo crede o peggio lo scrive suoi giornali non ha fatto lo sforzo di andarsi a leggere tutte le proposte che abbiamo fatto e stiamo facendo in parlamento e nel Paese.
Il tempo per recuperare c'è, basta solo volerlo.
Certamente l'accanirsi contro uno o l'altro non aiuta anche perché non si possono criticare simili eventi che vedono moltissime persone, di varia provenienza culturale ed anagrafica, “sacrificare” weekend con famiglia o amici per mettersi insieme e discutere di politica.
Chi critica tutto questo non ha capito che cosa è la politica ed è meglio che cambi mestiere.
Bene ha detto Dario Franceschini a questo proposito: “dalla Leopolda arrivano energie e idee che arricchiscono il PD. Si puo' non condividerle ma come si fa ad averne paura anzichè dire grazie?” Delegittimare ogni cosa perché imprevedibile o fastidiosa (ed in alcuni toni ed atteggiamenti ad onor del vero lo sono stati) non aiuta il confronto interno ne tantomeno il Pd.
Occorrerà in tempi brevi fare una nuova sintesi all'interno del Partito Democratico, nei suoi organismi eletti democraticamente affinché le energie non vadano disperse o peggio oscurate da sterili polemiche sulla carta stampata.
Mi auguro dunque che alla prossima Assemblea Nazionale del Pd gli organizzatori di queste tre iniziative vengano a portare lo spirito di quegli incontri; solo così sarà possibile quella faticosa sintesi che vogliamo proporre al Paese.
É così che il Pd deve lavorare; coraggio e mettiamoci al servizio del Paese.

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