sabato 1 novembre 2014

La Leopolda, il Partito e la voglia di studiare che non ho. Una breve riflessione.




Lo so, dovrei lavorare ad un progetto per l’università. Dovrei fare tante cose a dire il vero. Ma oggi proprio non ce la faccio. Dunque ho pensato bene anch’io di gettarmi nella discussione divampata recentemente attorno ai cambiamenti che stanno percorrendo il Partito Democratico, in particolare dopo lo svolgimento della quinta edizione della Leopolda.

Al netto di tutto ciò di cui si è discusso recentemente in merito alla kermesse renziana, una credo sia la domanda più interessante da porsi, e da cui partirò per il mio ragionamento: se la Leopolda è sempre stata il trampolino utilizzato da Renzi per farsi spazio all’interno della politica italiana, il megafono per amplificare il proprio pensiero e veicolare dietro di lui il consenso sempre più crescente degli italiani, che cos’è stata quest’anno, ora che il buon Matteo è diventato presidente del Consiglio? Insomma, se di trampolini non ha più bisogno in quanto è arrivato dove voleva, e di megafoni nemmeno, in quanto già ampiamente coperto dai media nazionali, che funzione può avere la Leopolda all’interno del disegno renziano?

domenica 22 luglio 2012

Toward a European Identity: The importance of a common political space.

L'articolo che pubblico qua sotto è stato scritto originariamente per essere integrato all'interno di un nuovo blog (http://insearchofeurope.wordpress.com/)che si prefigge di investigare le cause e raccogliere spunti per arrivare all'individuazione dei fattori necessari a favorire la costruzione di un'identità Europea. Un punto di vista differente da quello funzionalista, fatto di integrazione economica e apertura dei mercati, fino ad ora utilizzato per indicare il processo di formazione di uno stato europeo. Un punto di vista imprescindibile per poter pensare ad una costruzione in grado di contenere culture e popoli così diversi all'interno di un'unica cornice sopranazionale.

venerdì 20 aprile 2012

Contro l'antipolitica un ritorno alla vera dimensione popolare


(di Luca Burgazzi)

L'Italia sta attraversando una crisi economica gravissima ed è tangibile una profonda sfiducia nei confronti della politica.
Il livello di astensionismo prospettato dalle ultime rilevazioni raggiunge livelli preoccupanti per una democrazia matura.
Il rischio vero è che si possano fare largo esperienze che poco abbiano a che fare con la democrazia, proprio cavalcando questo clima di incertezza.
A fatica stiamo uscendo da una delle più devastanti anomalie che il nostro Paese abbia mai attraversato: il berlusconismo, che ci ha portato qui dove siamo ora.
Da più parti soffiano i venti dell'antipolitica e della demagogia, ma occorre porre dei margini solidi se vogliamo che la democrazia in questo Paese non sia preda a demagoghi o miliardari.

lunedì 9 aprile 2012

Un nuovo principe per l'Italia di domani?

(di Michail Schwartz)

Mi è capitato recentemente di rileggere un interessante articolo di Edoardo Campanella su Project Sydicate dal titolo Italy's last Democratic Despot. Nel pezzo l’autore fa un curioso confronto tra la figura di Silvio Berlusconi e il famoso Principe descritto nell’omonimo libro da Niccolò Macchiavelli. L’accostamento nasce dalla considerazione dell’autore di come l’Italia e in particolar modo gli italiani abbiano sempre avuto un debole per le figure autoritarie, imperatori, duchi, principi illuminati, in grado di garantire ad essi la sicurezza (o per lo meno l’illusione di essa) verso le turbolenze del mondo esterno.
L’autore poi si sofferma sulla figura di Berlusconi tracciando un quadro della sua carriera politica attraverso le caratteristiche peculiari affibbiate da Macchiavelli al suo Principe.

sabato 28 gennaio 2012

Educazione: un problema storico

(di Ludovica Fava)

Nel cammino storico dell'umanità, dai fasti ellenici, all'austerità medievale, fino alla resurrezione illuminista e lo sfociare disordinato nell'ultraspecializzazione contemporanea, anche l'educazione è cresciuta, si è evoluta, si è "educata", divenendo sempre più specializzata ed accurata con l'introduzione di nuovi metodi, di nuovi obiettivi.
Oltre ad ammettere un coefficiente materialistico innegabile (come sempre nei processi sociali), l'educazione si fa carico di essere potenza del conseguente uomo, tanto che diverrà il punto di forza principale su cui le maggiori potenze del XX secolo investiranno, non potendo più ammettere l'antiquato ideale dell'uomo e della prole in visione della loro unica forza-lavoro. I despoti moderni volevano il popolo nell'ignoranza, quelli contemporanei cominciarono a capire l'importanza sociale necessaria dell'apprendimento accostandola al dolce pretesto di indottrinare numerose menti secondo la propria corrente di pensiero.

giovedì 26 gennaio 2012

Primarie sì, ma non toccate il premio di maggioranza!

(di Michail Schwartz)

La questione “legge elettorale” sta diventando ormai sempre più impellente. Dopo la bocciatura da parte della Corte Costituzionale di entrambi i quesiti referendari e il monito del Presidente Napolitano ad affettarne il processo di riforma, il dibattito si e’ acceso sempre più, fomentato soprattutto da una forte richiesta proveniente dal basso.

venerdì 13 gennaio 2012

Oltre al Referendum: proposte concrete per una migliore legislazione elettorale.

(di Michail Schwartz)

12 Gennaio 2012 – Oggi, con una decisione che lascerà dietro di se non pochi strascichi, la Corte Costituzionale ha bocciato entrambi i quesiti posti dal comitato promotore del referendum sulla legge elettorale, sia quello che chiedeva l’abrogazione totale della Legge Calderoli (il cosiddetto Porcellum), sia quello che ne chiedeva l’abrogazione per parti.

Riguardo le motivazioni che mi hanno spinto a non mettere la firma sul quesito referendario ho già parlato in un altro articolo su questo blog, ma ora, visto anche lo spostamentto del dibattito dalle piazze al Parlamento, e’ giunta l’ora di una riflessione un po’ più profonda sulla forma, la struttura e l'articolazione che dovrebbe avere la nostra legislazione elettorale, in vista di una riforma che si fa sempre più vicina.

domenica 8 gennaio 2012

Primarie queste sconosciute: breve viaggio all’interno del sistema americano.

(di Michail Schwartz)


Con le primarie del 4 Novembre svoltesi in IOWA e’ definitivamente partita la rincorsa alla Casa Bianca. A partire infatti dalle votazioni che hanno visto prevalere, anche se di pochissimo, il candidato Mit Romney, i vari candidati Repubblicani si sfideranno stato per stato per decretare chi si contrapporrà al Presidente Uscente Obama il prossimo 6 Novembre.
Con l’inizio della “stagione delle primarie” l’attenzione dei media s’e’ fatta sempre piu’ forte e le notizie riguardanti la politica statunitense sempre più insistenti e approfondite.
Quello che cerchero' di tracciare con questo pezzo è un quadro completo sulla struttura delle primarie, uno strumento politico che proprio in America trova rilevanza maggiore e che solo ultimamente ha trovato più ampio spazio all’interno dei sistemi partitici europei, rilevanza causata da una maggior domanda di partecipazione e di democrazia interna alla vita politica da parte della cittadinanza.

martedì 3 gennaio 2012

Guns 'n' Money: La grande guerra a Obama

(di Jacopo Vannucchi)

 "Vedi Frank, ci sono tanti tipi di armi. E l’unica che può fermare quella [la pistola] è questa [il mazzo di banconote]" (Morton, magnate ferroviario, a Frank, pistolero in C’era una volta il West)


Principali contendenti
Mitt Romney (n. 1947), già governatore del Massachusetts dal 2003 al 2007.
Vantaggi: esperienza imprenditoriale in momenti di bassa congiuntura; sembra adatto alla Presidenza; debolezza degli altri candidati; buone capacità di raccolta fondi; forte in stati democratici (Michigan, New Hampshire)
Svantaggi: Romneycare (la riforma sanitaria varata in Massachusetts); scetticismo da parte dei conservatori; frequenti cambiamenti nella linea politica; religione mormone; vantaggio minimo nei sondaggi; incapacità di aumentare consensi

Newt Gingrich (n. 1943), già Speaker della Camera dal 1995 al 1999.
Vantaggi: nome estremamente conosciuto; oratoria fluente; ammirato dalla base; esperienza di livello presidenziale
Svantaggi: figura polarizzante; probabilmente sarebbe sconfitto da Obama; tre matrimoni e due cambiamenti di religione; carattere scontroso

domenica 18 dicembre 2011

Siamo tutti diversi: ma diversi da chi?

(di Valeria Donato)

Durante tutti i miei viaggi ho conosciuto persone, mi sono imbattuta in popoli e culture diverse, spesso dissimili dalla mia, quasi opposte potrei affermare, e in tutto questo vagare ho sempre cercato di capire come poter plasmare il mio pensiero, come poter flettere la mia visione del mondo e allargare i miei orizzonti imparando a osservare anche quelli più reconditi o, semplicemente, quelli che non riuscivo ancora a scorgere.